Questo articolo è stato scritto in collaborazione Dino Mancuso consulenza e vendita – Duferco Energia

Da circa un anno si sta assistendo ad un aumento vertiginoso del costo del gas e conseguentemente dell’energia elettrica (il 40% delle centrali elettriche italiane sono alimentate con il gas).
A causa del blocco della produzione industriale, durante il primo lockdown, il prezzo del gas ha registrato il picco minimo a marzo 2020: 0,20 €/smc (standard metro cubo) fino ad arrivare a maggio 2022 dove il prezzo di riferimento è stato 1,20€/smc. Il risultato? Un marcato aumento delle bollette!
La crisi Russia – Ucraina, che poi si è trasformata in conflitto, ha contribuito notevolmente all’aumento del costo del gas. Il mercato ha premiato chi ha scelto il costo indicizzato della componente gas ed energia (tariffa variabile) fino alla primavera 2021. Da lì in poi, si è assistito ad un trend di aumenti e solo chi è riuscito a bloccare il prezzo in tempo utile, ha potuto contenere il rialzo.
Ma la colpa non è solo della guerra. L’Europa, negli anni, su invito degli Stati Uniti, ha ridotto la durata dei contratti di fornitura Gas Gazprom (Russia) ma aimè non la dipendenza. Una alternativa al gas russo avrebbe dovuto essere quello importato dal nuovo continente in forma liquefatta, ma il restart della produzione industriale mondiale post-Covid ha dirottato le navi-cisterna verso il miglior offerente: la Cina, lasciandoci di fatto senza gas e senza alternative.
Al giorno d’oggi, per controllare i costi di acquisto dell’energia, molte famiglie ed imprese si sono affacciate all’autoproduzione di corrente elettrica ricorrendo ad impianti fotovoltaici e geotermici e sistemi minieolici.
INDIPENDENZA ENERGETICA E AUTOPRODUZIONE
Alla fine degli anni 80, il popolo italiano, attraverso un referendum, si è espresso per cessare la produzione di energia tramite centrali nucleari. L’impossibilità di realizzare un piano energetico realmente alternativo, ha portato ad aumentare la dipendenza dal gas, abbandonando l’estrazione sul territorio nazionale, concentrandosi sull’importazione dall’estero.
TRE CONSIGLI UTILI
- Consapevolezza! Il prossimo anno termico sarà altrettanto duro; il fabbisogno italiano di gas è di 29 miliardi smc/anno e senza l’apporto della Russia arriveremmo a 14 miliardi. Il Governo, per ridurre la dipendenza da Gazprom, ha stretto accordi con paesi produttori di gas alternativi alla Russia, come il Congo e l’Algeria. In nessuna conferenza stampa però, è stato menzionato a che prezzo; questo porta ad ipotizzare che difficilmente andremo incontro ad una riduzione dei costi.
- Efficientamento! Il migliore risparmio è consumare di meno! Basterà sostituire macchinari che consumano troppo, con altri di ultima generazione! Come ad esempio, scegliere un’illuminazione con apparecchi LED a basso consumo, rinnovare gli impianti di condizionamento e di riscaldamento o cambiare gli infissi.
- Consulenza! Farsi seguire da chi può aiutarvi a gestire i rapporti con il fornitore di Luce e Gas. Sarà in grado di consigliarvi le giuste tariffe sulla base delle vostre esigenze, potrà verificare la possibilità per accedere alla riduzione delle accise o all’IVA agevolata (il 50% della fattura è composto da costi di trasporto, accise, iva etc.), ma anche pianificare/rateizzare le spese dell’energia.
IN CONCLUSIONE
Per affrontare il forte aumento dell’energia elettrica, il Governo ha stanziato fondi, bonus e opportunità che agevolano l’acquisto di soluzioni innovative e/o riducono i rincari.
Oltre a questo, Duferco Energia può aiutarti, grazie ad una serie di azioni, a gestire la crisi.
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Dino Mancuso
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