Il mondo del lavoro e l’industria sono costantemente soggetti a mutamenti e trasformazioni. Sono influenzati da circostanze esterne e, soprattutto, dall’avanzata delle invenzioni tecniche e dalla tecnologia. Quest’ultima è da sempre intrecciata con il lavoro, modificandone i modelli, le tipologie e la concezione stessa.
Se negli anni ’80 l’innovazione tecnologica nelle aziende era rappresentata dai primi robot, oggi abbiamo a che fare con intelligenza artificiale, Internet of things e realtà aumentata. Attualmente i modi in cui è possibile automatizzare i processi aziendali sono innumerevoli.
Tecnologie digitali nelle PMI: i dati
La pandemia ha dato una forte accelerata alla digitalizzazione delle Piccole e Medie Imprese italiane. Tuttavia, è più che mai necessario investire nel processo di trasformazione digitale e automazione. In questo modo l’economia può diventare più sostenibile, inclusiva e pronta a fronteggiare ulteriori criticità in futuro.
Già nel periodo pre-Covid più del 75% delle imprese italiane investivano in tecnologie digitali; segno che esiste quantomeno un interesse. Solitamente le aziende iniziano il percorso di digitalizzazione investendo in tecnologie di tipo infrastrutturale e solo in un secondo momento – ma questo non sempre accade – in quelle applicative.
Secondo l’indagine Excelsior di Unionecamere e Anpal più di 1 milione di aziende si stanno attivando per digitalizzarsi e i principali investimenti riguardano:
- l’adozione di nuove tecnologie – soprattutto soluzioni cloud, big data analytics, mobile e sicurezza informatica,
- nuovi modelli organizzativi – sistemi di rilevazione e analisi continua dei dati,
- nuovi modelli di business – che mirano alla valorizzazione e all’uso consapevole dei dati, in particolare al fine di usare nuovi canali e strumenti digitali per promozione e vendita, personalizzazione dei servizi e miglior rapporto con i fornitori.
Il Rapporto Istat (2021) sull’utilizzo delle tecnologie digitali nelle imprese italiane delinea un quadro completo e specifico sulla situazione attuale.
Il 60,3 % delle PMI ha raggiunto almeno un livello base di intensità digitale. Un dato sopra la media europea (ferma a 56%), che però punta ad arrivare al 90% entro il 2030.
Se da una parte cresce l’uso di dispositivi intelligenti, dall’altra le PMI italiano sono in ritardo sulle vendite on line rispetto al resto d’Europa.
Nelle imprese con almeno 10 dipendenti, il 41,9% ha acquistato servizi di cloud computing di livello medio-alto. Nell’utilizzo di dispositivi IoT e sistemi intelligenti controllati via internet, invece, le PMI italiane si piazzano all’ottavo posto tra i paesi europei.
Può esserci automazione nelle PMI?
Ci si può interrogare sulla fattibilità dell’automazione nelle piccole e medie imprese e obiettare che in ambiente di dimensione ridotte non sia necessario automatizzare i processi aziendali. Tuttavia, abbandonare la gestione manuale porta numerosi benefici e i vantaggi sono molto più numerosi che gli svantaggi.
Bisogna anche essere lungimiranti e rendersi conto che la digitalizzazione è un processo che non si fermerà, anzi si evolverà sempre più velocemente, quindi meglio iniziare il prima possibile e pianificare con calma per non essere colti impreparati in futuro.
L’automazione, quindi, non solo è possibile anche per le PMI, ma anzi è ormai indispensabile anche per loro.
Bisognerà solo avere l’accortezza di tenere bene in considerazione e analizzare con cura le caratteristiche, le necessità e gli obiettivi dell’azienda.
Un altro fattore a cui prestare attenzione sono i costi e l’incidenza che hanno sul budget aziendale; per fortuna, però, sono sempre numerosi i contributi e le agevolazioni erogati a favore delle PMI in ottica di una maggiore digitalizzazione.
Più velocità e competitività, minor costi ed errori
Ancora oggi in azienda si svolgono compiti ripetitivi e azioni manuali che potrebbero facilmente essere rese automatiche. I costi sono praticamente nulli e le performance aziendali migliorerebbero di parecchio.
L’automazione, infatti, può sveltire numerosi processi di backoffice, gestione dell’azienda, controllo dei flussi di informazioni e documenti. Tutte le operazioni di routine ne possono beneficiare.
Gestione di ordini, fatturazione, dati, salvataggi di archivi, prenotazioni ecc: se tutti questi aspetti venissero automatizzati i collaboratori avrebbero più tempo per concentrarsi su attività strategiche e fondamentali.
Miglioramento delle performance, ottimizzazione dei tempi e riduzione dei costi. Questi i tre maggiori ed enormi vantaggi dell’automazione dei processi aziendali.
Anche per quanto riguarda gli errori commessi essa avrebbe un impatto positivo. Circa il 50% degli errori informatici (tra cui perdita o danneggiamento di dati aziendali) è causato dal fattore umano
Digitalizzare i processi permetterebbe di annullare questi sbagli, correggere e ottimizzare le criticità sulla base di dati oggettivi. In più, l’approccio digitale permette aggiornamenti veloci e costanti e aumenta la possibilità di trovare soluzioni in meno tempo e più efficaci a diverse problematiche.
L’automazione dei processi aziendali, quindi, porta con sé un incremento della competitività, dovuto principalmente alla maggiore velocità, facilità e flessibilità con cui diventa possibile lavorare, e un notevole risparmio di costi.
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