L’equity crowdfunding è una forma di crowdfunding usato per finanziare lo sviluppo di un’impresa. Il funzionamento teorico è molto semplice: si investono soldi in una società in cambio di una parte delle quote del suo capitale, diventandone così soci.
Il beneficio per chi investe, è la possibilità di cedere in futuro le quote acquistate, ad un valore molto più alto del prezzo di acquisto, generando dunque un profitto (capital gain). È necessario, pertanto, puntare su imprese che si ritiene abbiano potenziale e buone possibilità di crescita sul mercato.
Poiché si tratta di un investimento rischioso (la società potrebbe fallire o non essere mai acquistata), un apposito regolamento emanato dalla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob) tutela l’investitore. Gli stessi portali di equity crowdfunding sono vigilati dalla stessa Consob.
In Italia l’equity crowdfunding è normato da un decennio e il nostro è stato il primo paese europeo a introdurre una normativa con una legge e con un successivo regolamento (in USA esisteva già ma prevedeva forti limitazioni). In particolare, si tratta di 25 articoli racchiusi nella “Raccolta di capitali a rischio da parte di imprese e startup innovative tramite portali online”, un insieme di norme emesse da Consob, “figlie” del “Decreto crescita bis”, DL 179/2012.
Da una lenta partenza a un grande successo
Tuttavia l’equity crowdfunding non decollò subito perché il regolamento fu ritenuto troppo restrittivo dai soggetti interessati; dopo che esso venne modificato, infatti, ci fu un grande impulso agli investimenti.
Dal 2018, inoltre, in Italia si può investire in qualsiasi tipo di PMI e non più solo in startup e PMI innovative.
Nel 2020, nonostante le incertezze causate dal Covid, il volume di equity crowdfunding in Italia si è mantenuto costante e, anzi, ha avuto un leggero incremento rispetto all’anno precedente.
In particolare, la raccolta di finanziamenti di startup e PMI ha raccolto 50 milioni di euro (+10% rispetto al 2019) e sono state finanziate 128 imprese, contro le 119 del 2019.
Un dato particolarmente sbalorditivo riguarda le campagne che hanno raccolto più di 1 milione di euro, che sono state ben 33 (di cui due si sono avvicinate alla soglia massima di 8 milioni consentite dal regolamento Consob). Il totale raccolto è raddoppiato passando da 35 a 70 milioni – con una raccolta media di 1,9 milioni.
Anche l’obiettivo minimo di raccolta (oltre il quale la campagna può chiudere con successo) è aumentato da 224 a 270 mila euro; ma ancora di più è aumentato l’overfunding, cioè l’importo raccolto oltre l’obiettivo minimo: da 248 a 380 mila euro.
Il numero degli investimenti è rimasto pressoché invariato, ma è cresciuto molto l’investimento medio, passato da 3.600€ a 5.500€. Al contrario è diminuito il numero di investitori medio per ogni campagna passando dai 130 del 2019 ai 119 del 2020. Quindi, investono meno persone ma lo fanno con somme maggiori.
Come fare un investimento
Anche tu pensi che l’equity crowdfunding sia un tipo di investimento interessante e vorresti capire come partecipare a una campagna e sottoscrivere delle quote?
Ecco come procedere.
- Rivolgersi a un portale autorizzato
Tutti i portali autorizzati si possono trovare sul sito della Consob. L’investitore deve registrarsi e fornendo i propri dati sarà possibile venire rimborsato nel caso la campagna scelta non raggiunga il target. (Su questo punto rimandiamo ai due diversi modelli di raccolta dei fondi: All-or-nothing e Keep-it-all. Link).
- Valutare le offerte sul portale
All’interno di ogni portale si possono trovare diverse campagne in corso. Prima di sceglierne una è indispensabile fare una valutazione accurata analizzando varie informazioni: descrizione delle attività della società che si intende finanziare (si può fare un ulteriore approfondimento sul mercato di riferimento), a quanto è fissato il target di denaro da raggiungere, come si intende utilizzare i finanziamenti, quali sono i traguardi prefissati.
- Valutare la validità dell’attività su cui si vuole investire
Valutare se il modello di business funziona, se ripetibile e scalabile, se il team è formato da professionisti ecc.
- Verificare la propria idoneità all’investimento
Il portale dovrebbe fornire all’investitore tutta la documentazione necessaria per questo passaggio, quindi bisognerà solo compilare l’anagrafica e leggere i documenti informativi. Il portale in questo modo verifica se l’investitore ha i requisiti per fare un investimento che comporta un rischio. Tutti i portali sono tenuti a fare questa verifica.
Una volta superato questo controllo si può prendere parte alla campagna scelta, fare il proprio investimento e ottenere in cambio la parte di quote spettante.
Perché investire in Equity crowdfunding
3 motivi per cui si investe in equity crowdfunding e perché dovresti farlo anche tu
- Il sogno di molti tra chi prende parte a campagne di equity crowdfunding è scoprire e puntare su società (semi)sconosciute che in futuro potrebbero avere grande successo e quindi ricavarne un grande ritorno economico.
- Volontà di contribuire alla cultura dell’innovazione;
- Vantaggi fiscali. Anche per il 2021 è stata confermata l’agevolazione fiscale fino al 50% per chi investe in startup e PMI innovative (queste norme fanno parte del Decreto Rilancio – del maggio 2020 – e sono state pubblicate il 15/02/2021 In Gazzetta Ufficiale).
3 casi di successo – Soisy
Soisy è una startup nata con l’obiettivo di semplificare i prestiti digitali. Un innovativo metodo di pagamento che permette a chi acquista su e-commerce di pagare a rate. Il CEO Pietro Cesati sottolinea che Soisy è “un’azienda tecnologica e non una banca. Tutti i pagamenti rateali vengono finanziati da investitori privati, che prestano i loro risparmi per ottenere rendimenti annui lordi tra il 4 e l’8%.”
Con la prima campagna di equity crowdfunding hanno raccolto 1,25 milioni in solo 8 giorni. Si tratta dell record del fintech in Italia con una campagna di crowdfunding.
Una successiva campagna ha raggiunto l’obiettivo di 2,5 milioni, quando il target fissato inizialmente era di 800.000€, risultando così finanziata del 272%.
Nel 2018 Soisy è stata scelta da Startupbootcamp, uno dei maggiori acceleratori mondiali, come una delle 10 startup del programma Fintech&Cybersecurity, tra 541 candidati di tutto il mondo, e al momento sono presenti su oltre 180 e-commerce.
3 casi di successo – Green Energy Sharing
Green Energy Sharing è un’iniziativa che vuole rendere possibile per chiunque investire in energie rinnovabili, con rendimenti da grande investitore Green. I capitali raccolti verranno usati per acquistare uno o più impianti di produzione di energia rinnovabile e l’investitore avrà il diritto di partecipare, in proporzione alla quota acquistata, agli utili generati dalla produzione di energia degli impianti.
La loro campagna di equity crowdfunding ha raccolto 1.021.440 € a fronte però di un obiettivo di 60.000€, superando così il 1700 % dell’obiettivo originario.
3 casi di successo – Glass to Power
Glass to Power, startup innovativa milanese, ha sviluppato una tecnologia – Luminescent Solar Concentrator (LSC) – che permette di trasformare le finestre di casa in pannelli solari trasparenti che convertono la luce solare in raggi infrarossi che vengono riflessi all’interno del pannello.
Un’idea innovativa e sostenibile che è piaciuta a molti: la campagna ha infatti avuto 549 investitori e ha raccolto 2.433.750€.
Vi abbiamo portato questi casi come esempio ma ce ne sarebbero tantissimi altri.
Nelle prossime settimane vi parleremo di Homelyfe un interessante progetto che stiamo coordinando, per il momento potete dare un’occhiata qui.